Torna sui binari il Treno Verde
Il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato – realizzato quest’anno con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la collaborazione di ANCI nell’ambito della campagna Patto dei Sindaci e con il contributo di Telecom Italia – porta a bordo tante informazioni sulla mobilità sostenibile, l’energia rinnovabile, il risparmio energetico, le scelte d’acquisto responsabili e la corretta gestione dei rifiuti. La presentazione è avvenuta con la partecipazione del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania Prestigiacomo, del direttore nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti e di Telecom Italia, Marco Patuano.
Al centro della ventiduesima edizione del Treno Verde, la Città, con particolare riferimento al Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), l’accordo europeo secondo il quale i Comuni si impegnano su base volontaria a realizzare, entro il 2020, piani di azione per rientrare negli obiettivi del 20-20-20 (ridurre del 20% le emissioni di CO2, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili e ridurre del 20% i consumi). Le amministrazioni cittadine, durante le tappe del Treno Verde, saranno dunque chiamate ad accogliere la sfida di lavorare alla sostenibilità ambientale: dall’energia all’efficienza energetica fino al corretto smaltimento dei rifiuti, trovando le giuste sinergie tra interessi pubblici e privati. Il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), che i singoli comuni redigeranno secondo le Linee Guida stilate dalla Commissione Europea, dovrà tener conto delle modalità con le quali, le amministrazioni, intendono ridurre le proprie emissioni di gas serra, includendo interventi nella sfera pubblica e privata.
“Il Ministero dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo nel corso del suo intervento ha sottolineato:
Spero che siano decine di migliaia i giovani e meno giovani che visiteranno le tre carrozze del treno per informarsi sui cambiamenti climatici, sulla mobilità sostenibile, sulla casa ecologica. Si tratta di tre temi centrali che hanno il pregio di collegare il grande problema planetario del riscaldamento globale con due questioni, ad esso strettamente collegate, ma che riguardano da vicino ciascuno di noi. Dai trasporti e dai consumi civili e domestici deriva infatti la maggior parte dell’inquinamento urbano, dello smog, di quelle polveri sottili su cui pure indagherà il treno verde e che mettono l’Italia a rischio di sanzione europea. Ma queste due questioni da problema possono diventare soluzione. Perché dallo sviluppo di una mobilità sostenibile diffusa, da un nuovo modo di costruire attento all’ambiente e al risparmio energetico, e dalle ristrutturazioni ambientali del patrimonio edilizio esistente, può venire una risposta forte sia in termini di riduzione dell’inquinamento urbano che della riduzione delle emissioni nazionali di Co2, contribuendo così al raggiungimento dei nostri obiettivi di riduzione dei gas serra”.
Il ministro ha ricordato che una delle cause principali dell’eccesso di polveri sottili nelle nostre città e in particolare nella pianura padana sono i motori diesel senza filtro antiparticolato, e cioè soprattutto i camion piccoli e grandi, i bus e i pullman. Per risolvere il problema bisognerebbe favorire il ricambio di questi mezzi con veicoli nuovi che non emettono polveri sottili o la dotazione di filtri antiparticolato, con l’impiego di ingenti capitali. “Si tratta di misure costose e impopolari – ha concluso il ministro – ma se aumenterà la pressione dell’opinione pubblica su questi temi, se crescerà la disponibilità ad accettare modifiche nei propri stili di vita quotidiani per indurre un ambiente migliore, se crescerà il consenso verso misure oggi ritenute impopolari, sarà più facile sarà trovare i fondi per gli interventi necessari. Ed iniziative come il Treno Verde possono dare un contributo importante nella formazione della nuova coscienza ambientale degli italiani”.