h3>Un?alleanza? ambientalista per un Mediterraneo solidale e sostenibile
Il? Mediterraneo ?tutto attaccato? come campo d?azione di un?alleanza ambientalista ? stato al centro dell?incontro organizzato ?da Legambiente al Forum Sociale Mondiale di Tunisi concluso ieri. L?energia, l?agricoltura, la tutela dell?ecosistema marino e del paesaggio, le possibilit? di una corretta green economy ma anche la partecipazione della societ? civile sono stati al centro del confronto aperto con gli ambientalisti delle
associazioni tunisine e di altri paesi del Maghreb. All?incontro, oltre a esponenti della rete Alternatives-Ecoconstitution, del Movimiento Ciudadano Mas Nunca, del Forum delle alternative marocchino e di numerosi studenti, hannopartecipato alcuni parlamentari europei. ?Un
dialogo che ci auguriamo duraturo e proficuo per entrambe le sponde del mare nostrum – ha dichiarato Mimmo Fontana, della segreteria nazionale di Legambiente -. La giornata ?? stata l?occasione per discutere gli obiettivi comuni per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo equo e sostenibile dell?area mediterranea. In questa direzione, ? di fondamentale importanza l?iniziativa della rete di associazioni
ambientaliste tunisine, Alternatives, che ? riuscita a fare inserire i diritti ambientali nelle bozze della nuova costituzione attualmente in discussione. Con loro e con le altre associazioni vogliamo definire ora un documento condiviso che consenta di costruire alleanze su politiche comuni e sviluppare progetti concreti?. Nella bozza di documento delineata , emerge chiaramente l?esigenza di promuovere una nuova comune sensibilit? capace di misurare il progresso con il metro dei diritti e della qualit? ambientale. Questa ?, infatti, la condizione necessaria per costruire un nuovo modello di green economy contro la crisi ambientale ed economica. Un sistema capace di creare occupazione, nel rispetto dei diritti e della dignit? delle persone, che contrasti le pratiche del green washing e si ponga come alternativa democratica e diffusa a quello attuale. Grazie allamanutenzione del territorio, al turismo sostenibile, allo sviluppo delle attivit? tradizionali, alle nuove produzioni di energia, al recupero e riuso dei materiali, alla valorizzazione della ricerca scientifica e tecnologica.Sul fronte dell?energia, il documento ragiona su come indirizzare gli Stati verso l?adozione di politiche che abbandonino progressivamente le fonti fossili a favore delle fontirinnovabili, pi? moderne, pulite ed efficienti, favorendo un?organizzazioneimpostata sulla loro differenziazione e diffusione, quindi pi? democratica dell?attuale sistema di oligopoli.Altrettanto indispensabile favorire uno sviluppo rurale sostenibile sul piano ecologico e sociale, attraverso l?adozione di pratiche agricole ogm-free che aumentino la fertilit? dei suoli, preservinola biodiversit? agraria e paesaggistica, garantiscano il principio della sovranit? alimentare e del diritto alla salute dei consumatori, difendendo laterra-bene comune dalle pratiche che portano con s? erosione dei suoli e
fenomeni di desertificazione.
31 marzo 2013