Operativi il mezzo e il laboratorio mobile del C.E.R.T. (Cetaceans strending Emergency Response Team)
Si è appena concluso il progetto volto alla creazione di una Task Force Nazionale per l’intervento su spiaggiamenti straordinari di cetacei – “Cetacean stranding Emergency Response Team” – CERT, finanziato con apposita convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed il Dipartimento di Sanità Pubblica, Patologia Comparata e Igiene Veterinaria (attualmente Dipartimento di Biomedicina Comparata ed Alimentazione) dell’Università degli Studi di Padova.
La realizzazione del C.E.R.T. è conseguente all’esperienza maturata come Unità per la Necroscopia dei Grandi Cetacei (già supportata dallo stesso MATTM) nel corso della gestione dello spiaggiamento di massa di 7 capodogli sul litorale di Cagnano Varano e Capojale (FG) occorso nel Dicembre 2009.
Obiettivo di questo progetto è stata la creazione di un Centro in grado di coordinare la Rete Nazionale Spiaggiamenti (in via di completamento per iniziativa del MATTM di concerto con le competenze del Ministero della Salute), e di intervenire direttamente sul campo in caso di spiaggiamenti anomali di cetacei, in tutti quegli eventi di spiaggiamento di mammiferi marini lungo le coste italiane che richiedono un intervento rapido e coordinato, con attrezzature e competenze specifiche come nel caso di grandi cetacei spiaggiati, animali spiaggiati vivi, spiaggiamenti di massa e disastri ambientali, disponendo di piena capacità di intervento operativo su cetacei vittime di collisioni con natanti e, in generale, sui cetacei spiaggiati di grandi dimensioni.
Con tale progetto sono stati perseguiti e raggiunti i seguenti 4 obiettivi:
1. interventi in casi di emergenze correlate ad eventi di spiaggiamenti considerati straordinari in quanto coinvolgenti animali di grandi dimensioni (vale a dire di peso uguale o superiore alla tonnellata);
2. interventi in caso di spiaggiamenti di più individui che, per la loro natura, possano essere ricondotti a fenomeni ambientali importanti (eventi di caratteri epidemico-infettivo, sommovimenti del fondale marino, movimenti ondosi anomali, cambiamenti notevoli delle condizioni dell’ambiente marino in genere);
3. interventi in caso di animali spiaggiati vivi;
4. interventi nel caso di mortalità di cetacei dovute a cause antropiche che rappresentino un fattore di attenzione o di rischio per la tutela dell’ambiente (mortalità indotte da sversamenti di petrolio, manovre militari o improvvise fioriture algali),
attraverso i seguenti 8 prodotti:
1. Acquisizione e potenziamento di attrezzature e mezzi indicati dalle risoluzioni 3.29 e 4.16 – “Guidelines for a coordinated cetacean stranding response”, integrando quanto già in dotazione all’Unità per l’intervento per la necroscopia dei grandi cetacei.
2. Allestimento di un mezzo mobile per interventi sul campo, ed acquisizione dell’equipaggiamento necessario per un intervento in sicurezza nelle situazioni sopra citate (spiaggiamento di massa, di cetacei di grandi dimensioni, di cetacei vivi), con possibilità di allestimento di un piccolo campo base per assicurare l’operatività in situ.
3. Implementazione della capacità diagnostica relativa dei principali patogeni trasmissibili, responsabili di spiaggiamenti di massa riportati in letteratura.
4. Integrazione del personale inserito nella task force con due collaboratori con competenze cliniche e laboratoristiche per assicurare interventi tempestivi e competenti sugli esemplari vivi.
5. Formazione adeguata ai membri della task force, in relazione alla capacità di intervenire su eventi che coinvolgono animali spiaggiati vivi e spiaggiamenti di massa.
6. Creazione di un protocollo di intervento per le emergenze con accordi specifici al fine di un intervento rapido e di collaborazione competente sotto la guida e coordinazione della task force.
7. Predisposizione di accordi e protocolli di intesa con gli Enti e le Autorità preposte alla gestione delle emergenze (Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Protezione Civile, Forze dell’Ordine presenti in mare, Vigili del Fuoco, etc.).
8. Formazione del personale dell’Unità da parte di esperti nazionali ed internazionali nella gestione delle emergenze e degli spiaggiamenti di massa.
La realizzazione del C.E.R.T. da attuazione alla Risoluzione 4.16 dell’Accordo ACCOBAMS che ha richiesto agli Stati Membri, tra cui l’Italia, di creare una Emergency Task Force nazionale in grado di intervenire durante episodi di mortalità di massa sia causati da agenti biologici sia da attività antropiche: il CERT è dotato della strumentazione necessaria per effettuare esami necroscopici sul campo sia in caso di spiaggiamenti singoli di grandi cetacei sia in caso di spiaggiamenti di massa, con l’equipaggiamento necessario per poter intervenire anche su cetacei spiaggiati vivi assicurando la possibilità di rilasciare l’animale in tempi rapidi, stabiliti dalle Linee Guida attualmente in implementazione o di procedere all’eutanasia quando indispensabile.
Il mezzo (un pick-up 4×4 con alimentazione a GPL) è in grado di raggiungere gli animali spiaggiati lungo la costa trasportando l’equipaggiamento sul luogo dell’evento talvolta molto distante dalla strada, in zone di litorale sabbioso o di difficile accesso, e di spostare parti della carcassa, pesanti almeno una tonnellata, per l’esecuzione di una necroscopia adeguata (spostamento di testa, coste e parti di animale): è dotato di un verricello anteriore con portata 3.6 tonnellate, rivestimento del cassone posteriore con superficie lavabile e cassa di trasporto, gancio traino da 20 q.li e faro orientabile posizionato sul tetto. E’ inoltre corredato di un laboratorio mobile che permette di lavorare in maniera pulita e sicura nelle operazioni di raccolta, preparazione e conservazione dei campioni oltre che per eseguire indagini preliminari che consentono di assumere decisioni essenziali in caso di soggetti spiaggiati vivi.
Nel laboratorio sono alloggiate le attrezzature previste, ovvero:
– centrifuga da laboratorio
– microscopio con telecamera e computer
– frigo/freezer 12 V
– ecografo portatile
– troncatrice con disco circolare
– motosega da pronto intervento con catena in carburo di tungsteno e delimitatore di profondità
– trapano martellatore
– set di strumenti da taglio con coltelli di grandi dimensioni necessari durante le operazioni in caso di soggetti di grandi dimensioni.
E’ possibile trasportare l’intera dotazione necessaria agli interventi su campo, ovvero quella necessaria per i soggetti vivi e quella prevista per le necroscopie sul campo; inoltre, è previsto materiale per un campo base per sopperire alle carenze logistiche di alcune situazioni ed alla necessità di presidiare l’attrezzatura durante la notte in caso di permanenza prolungata sul posto:
– una tenda, utile sia per l’eventuale ricovero notturno delle attrezzature utilizzate sia per la gestione di animale vivo su spiaggia
– due piscine con relativo filtro a sabbia (una gonfiabile ed autoportante per allestimento immediato e una con struttura rigida da allestire per tempi prolungati) da posizionare direttamente sulla battigia e dotate di pompa per riempimento/svuotamento con acqua di mare.
Oltre a questa strumentazione sono ovviamente presenti i relativi dispositivi di protezione individuale degli operatori.
Nel corso del biennio 2011/2012 il CERT è stato chiamato ad intervenire direttamente e a coordinare indirettamente oltre 25 eventi di spiaggiamento anomali su esemplari di 5 diverse specie di cetacei: le capacità tecniche, scientifiche e logistiche raggiunte con questo progetto si caratterizzano come prodotti esclusivi nel Mediterraneo ed in Europa, ponendo l’Italia in posizione di assoluta leadership nello specifico settore nel quadro spaziale dell’Accordo ACCOBAMS (bacino Mediterraneo e Mar Nero), e costituendo altresì punto di riferimento per l’area di tale Accordo in ordine alle azioni previste dalle Risoluzioni 3.29 e 4.16 – “Guidenlines for a coordinated cetacean stranding response”, azioni ad elevata priorità scientifica e gestionale per il Work Programme del triennio 2011-2013.
29 novembre 2012 – smart city journal- dir.resp. Nello Meli