“La via italiana alle città intelligenti “; premio Smart City a : Comune di Venaria Reale, Comune di Venezia, Provincia Autonoma di Trento
18 ottobre 2012 – La seconda giornata di Smau ha acceso i riflettori sul tema delle Smart City. Il convegno “ La via Italiana alle città Intelligenti” segnala come, attraverso i bandi del Miur e il recente Decreto Crescita 2.0, le Smart City si candidano ad essere uno dei principali motori di sviluppo dell’economia italiana. Il Convegno Istituzionale dal titolo “La via italiana alle città intelligenti” è stato occasione per fare il punto sulla situazione delle città italiane in termini di innovazione e per discutere le potenzialità di una sinergia innovativa tra il pubblico e il privato al fine di rendere possibile una migliore qualità di vita dei cittadini e, nel contempo, un risparmio di energie e risorse economiche.
L’intervento introduttivo è stato affidato ad Antonella Galdi, Responsabile Innovazione Anci, che ha illustrato la situazione italiana in relazione allo sviluppo smart: “innanzitutto, il concetto di Smart City affascina perché fa riflettere sull’esigenza di ripensare le città a partire dai bisogni emergenti della comunità estesa dei cittadini, da intendersi nell’ accezione più ampia del termine, che includa cioè tutti gli attori che partecipano alla valorizzazione del patrimonio urbano, culturale e sociale delle città.
Anci ha svolto un’indagine stilando un quadro delle 54 città italiane con più di 90 mila abitanti, analizzando le scelte strategiche dei Comuni, l’ambiente urbano, il comparto della sanità, dell’energia, di mobilità e logistica: le differenze tra città, indipendentemente dalla collocazione topografica, sono talvolta evidenti. I risultati di questo studio devono far riflettere: devono spingere il settore pubblico a potenziare le strategie di sviluppo e, nel contempo, incentivare i grandi player a creare progetti mirati.
Il primo sindaco a prendere la parola è Wladimiro Boccali, Sindaco del Comune di Perugia, che insiste sull’esigenza di “istituire una forma di controllo nazionale e non parcellizzata, che però non è da confondere, con un ritorno al centralismo statale. E’ necessaria una piattaforma di coordinamento e gestione delle misure che si vogliono mettere in atto, e che tenga le redini di tutti i progetti, da quelli comunitari a quelli nazionali, fino a quelli regionali”.
Piero Fassino, Sindaco del Comune di Torino e Membro del Direttivo Anci, focalizza il suo intervento sulle difficoltà attuali, da parte delle pubbliche amministrazioni, di investire per lo sviluppo in chiave smart: “abbiamo alle spalle un biennio di “sperimentazione” sulle Smart City, nato sulla spinta dei bandi europei. Davanti a noi abbiamo un modello, un’idea di città: il nostro compito è passare dalla rigidità della “città meccanica” a un modello di città flessibile, ma le difficoltà che stiamo incontrando sono numerose. Innanzitutto perché finora non c’è stato un quadro di riferimento in cui collocarsi, anche se grazie all’ Agenda Digitale si è finalmente creata una cornice operativa in cui inserirsi.
Il secondo problema riguarda le risorse economiche, perché quelle private sono limitate e quelle pubbliche sono quasi inesistenti, dal momento che, nell’ottica del risanamento, si è sempre “pescato” nei fondi da destinare ai Comuni. La scarsità dei fondi implica l’impossibilità di fare investimenti ed uscire dalla sola sperimentazione di soluzioni innovative, quando invece si vorrebbe investire anche nella quantità, oltre che nella qualità.
Il terzo problema, che è di natura storica, è la verticalità della burocrazia: i progetti devono attraversare delle trafile rigide e sclerotizzate, che non contemplano la possibilità di essere flessibili, dinamici, veloci, cosa che, evidentemente, va a discapito della realizzazione di progetti smart”.
Ferruccio Borsani, Direttore Divisione Business di Vodafone Italia, rileva, invece, il rischio che aumenti sempre più il divario tra pubblico e privato, “perché ci stiamo muovendo a due velocità: la macchina burocratica statale è sempre più ingombrante, mentre noi al contrario, per restare competitivi, siamo chiamati a innovarci costantemente e in modo rapidissimo. La creazione di una cabina di regia che è stata qui proposta deve definire innanzitutto gli obiettivi primari, stabilire gli ambiti in cui si deve intervenire subito: viste le difficoltà attuali, un’attenta valutazione delle priorità è quantomeno necessaria.”
Cristina Farioli, Direttore Sviluppo e Innovazione IBM Italia, afferma che “il primo passo da compiere è creare una cultura dell’innovazione mirata, sul territorio: bisogna ascoltare la città e i cittadini. L’innovazione in Italia si fa, si sta già facendo, ma bisogna concertarla e integrarla con la storia, la tradizione, la conformazione delle singole città. È necessario, a partire da un modello condiviso, disegnare soluzioni su misura di ogni città, come IBM sta già facendo da tempo, diffondendo dei bandi mirati: per il 2012, a titolo esemplificativo, Siracusa ha vinto un servizio di consulenza specializzata IBM”.
Michele Cutillo, Vice President Enterprise Services del Gruppo Hewlett Packard, pone l’accento sulla necessità di “cambiare i processi di business: in questo modo si possono trovare nuovi fondi. Le amministrazioni devono essere disponibili a cambiare approccio nei confronti dell’investimento tecnologico. Il nostro territorio ha centri di vera eccellenza, che dobbiamo rendere fruibili a livello interregionale”.
Mario Occhiuto, Sindaco del Comune di Cosenza sottolinea l’esigenza di fare tesoro dell’esperienza passata: “i processi di sviluppo urbano delle nostre città, nel passato, hanno mostrato quali sono i rischi da non sottovalutare: periferie con alto indice di delinquenza, quartieri-dormitorio, zone urbane iper-congestionate dal traffico e aree sottosviluppate sono il frutto di una cattiva progettazione urbana. L’uso delle tecnologie deve tenere conto delle esigenze dei cittadini e deve rispondere a un disegno ben meditato prima della messa in atto, per evitare di commettere gli stessi errori del passato”.
Paolo Perrone, Sindaco del Comune di Lecce osserva che nel caso di una città turistica come quella che amministra, “le responsabilità aumentano, perché i referenti non sono più solo i cittadini, ma anche i turisti che sono portati inevitabilmente a fare paragoni con la realtà da cui provengono. A Lecce fino ad ora il progetto Smart city è ancora piuttosto rarefatto, e sottolineo in questa occasione che non possiamo permetterci di lasciare indietro, anche nello sviluppo tecnologico, i centri importanti del Sud”.
È stata poi la volta del conferimento del premio Smart City, condotto da Angela Tumino, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, ai casi più innovativi di sviluppo di città intelligenti raccolti dall’Osservatorio Smau – Politecnico di Milano nel 2012.
Di seguito l’elenco delle Istituzioni premiate:
Comune di Venaria Reale (To) – ASM Card
Il Comune di Venaria riceve il premio per la creazione di una smart card multifunzione che permette ai genitori di prenotare i pasti per i propri figli alla mensa degli istituti scolastici della Provincia, di gestire la raccolta rifiuti, di fruire di alcuni servizi sanitari, anche tramite app Mobile. Al momento le smart card fornite sono circa 18.000, a fronte di una popolazione di circa 35.000 persone.
Comune di Venezia
La città di Venezia ha avviato il progetto di Cittadinanza Digitale per far arrivare la banda larga a tutti i cittadini e turisti della laguna e ha avviato una serie di iniziative più localizzate di valore, tra cui:- Telepago (Venis SpA): sistema di pagamento dei parcheggi sulle strisce blu da cellulare, grazie all’invio di un SMS piattaforma SMS (Comune di Venezia attraverso Venis SpA): evoluto sistema di invio di SMS ai cittadini per segnalare informazioni rilevanti (es. allarme maree e rischio idraulico, variazioni percorso scuolabus) ZTL (AVM):
-SIM inserite all’interno delle telecamere che si trovano sugli accessi alle ZTL per controllo accessi in tempo reale e controllo remoto delle telecamere, permettendo una più semplice riscossione delle sanzioni
-Gestione flotte (ACTV): localizzazione tramite SIM dei vaporetti e degli autobus per comunicare alla clientela eventuali ritardi o variazioni di percorso
Provincia autonoma di Trento – ARPA
La Provincia autonoma di Trento ha sviluppato in collaborazione col partner tecnologico ARPA un innovativo progetto pilota costituito da un sistema di monitoraggio capillare della qualità dell’aria al fine di individuare e controllare 3 tipologie di gas nocivi.