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 Una firma per “Salvare  l’Artico “

 

23.settembre 2012 – Ieri sera al concerto dei Radiohead a Roma, all’Ippodromo delle Capannelle, si aggirava un orso polare. Lo stesso orso (così ben realizzato da sembrare vero!) che accompagnerà la band oggi a Firenze, martedì 25 a Bologna e mercoledì 26 a Codroipo, in Friuli.  Tantissimi i fan dei Radiohead che hanno aderito all’appello di Thom Yorke, voce dei Radiohead, di firmare una petizione per salvare l’Artico allo stand di Greenpeace, come hanno fatto già un milione e 700 mila persone sul sito www.savethearctic.org.   Greenpeace ha lanciato la campagna “Save The Arctic”

con l’obiettivo di bandire le trivellazioni offshore e la pesca distruttiva industriale attorno al Polo Nord, e creare un santuario globale.

 La canzone dei Radiohead “Everything in its right place” è la colonna sonora del video della campagna (disponibile su http://youtu.be/1nQ8li1zUo8) in cui si vede come protagonista un orso polare che sembra talmente reale, date le dimensioni, che molti si sono domandati se non fosse stato preso in prestito da uno zoo. L’orso, vittima del cambiamento climatico, vaga per Londra alla disperata ricerca di una casa e di cibo.

 Quando Greenpeace raggiungerà i 2 milioni di firme, inserirà quei nomi in una capsula che verrà collocata nei fondali dell’Artico, a una profondità di 4 chilometri, e contrassegnerà il luogo con la “Bandiera per il Futuro” disegnata dai giovani di tutto il mondo.

Thom Yorke è stato uno dei primi ad aderire: «Dobbiamo fermare i giganti petroliferi che vogliono insediarsi nell’Artico. Una fuoriuscita di petrolio devasterebbe questa regione la cui bellezza toglie il respiro e si sommerebbe al più grande problema che noi tutti dobbiamo affrontare, il cambiamento climatico. Ecco perché sostengo questa campagna. E ogni qualvolta volgerò lo sguardo verso nord, mi ricorderò che il mio nome è scritto nei fondali dell’oceano, in cima alla terra, come dichiarazione solenne di un impegno comune per salvare l’Artico».


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