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A Brindisi il primo impianto pilota in Italia per la cattura della CO2

Fulvio Conti

 Enel ha inaugurato  presso la centrale termoelettrica Federico II di Brindisi l’innovativo impianto pilota di cattura e sequestro dell’anidride carbonica. Alla cerimonia, insieme all’Amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti hanno partecipato il commissario europeo all’Energia, Gunther Oettinger, il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania Prestigiacomo, il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, Il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti.

L’impianto pilota di Brindisi è il primo in Italia e uno dei primi in Europa di questo tipo ed è parte delle attività integrate previste dall’accordo strategico siglato con Eni nel 2008. Consente di trattare 10.000 metri cubi l’ora di fumi provenienti dalla centrale a carbone Federico II per separare 2,5 tonnellate l’ora di anidride carbonica (CO2), fino a raggiungere un massimo di 8.000 tonnellate l’anno. La stessa quantità di CO2 assorbita da circa 800 mila alberi, ovvero una foresta di dieci chilometri quadrati. Grazie alle innovative tecnologie di CCS (Carbon Capture & Storage) è possibile catturare la CO2, uno dei principali gas effetto-serra, dai fumi in uscita dagli impianti a combustibili fossili e, una volta liquefatta, è possibile trasportarla e confinarla in un sito geologicamente sicuro.

La realizzazione dell’impianto di Brindisi – ha sottolineato Fulvio Contiè un passo importante nello sviluppo delle nuove tecnologie su cui si costruirà il futuro energetico del mondo. La cattura della anidride carbonica ed il successivo sequestro permetterà di continuare ad utilizzare combustibili fossili, eliminando drasticamente le emissioni di CO2, un gas non inquinante ma considerato il principale responsabile dell’effetto serra.

Con le rinnovabili e il nucleare, sarà una delle risposte vincenti alla sfida di avere energia abbondante rispettosa dell’ambiente. Enel ha una leadership mondiale nella ricerca e sviluppo di tecnologie per migliorare le prestazioni degli impianti termoelettrici, destinati a rivestire un ruolo importante ancora per diversi decenni. In Italia, con un mix equilibrato costituito da fonti rinnovabili, carbone pulito, nucleare e gas, potremmo ridurre la bolletta delle famiglie e delle imprese, allineandoci agli altri paesi europei”.


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