A proposito di Area C a Milano ,documenti ufficiali confermano: nessun danno al commercio a Londra e Stoccolma con la congestion charge
2 febbraio 2012 -Nessun danno alle attività commerciali a Londra e Stoccolma, dove da anni sono in funzione aree sottoposte a congestion charge. Questo emerge chiaramente dai documento ufficiali pubblicati dall’amministrazione comunale della città scandinava e a Londra dai report dell’azienda cittadina dei trasporti. Entrambi i documenti sono reperibili facilmente in rete o possono essere richiesti agli enti interessati. In entrambe le città sono infatti stati monitorati gli effetti sul commercio dentro e fuori le zone a traffico controllato registrando risultati di fatturato positivi per i negozi posti nelle zone sottoposte alla congestion charge.
In dettaglio, a Londra la Dun & Bradstreet, fra i maggiori consulenti di marketing nel mondo, ha effettuato uno studio nel 2008 confrontando i fatturati dei negozi posti all’interno dell’area sottoposta a provvedimento con quelli al di fuori. Lo shopping in centro resta il preferito dei londinesi con un incremento del giro d’affari del 4.4%, ed è il solo quartiere a Londra che in quell’anno registra un dato così positivo. Inoltre, lo stesso anno, vi è stato raddoppio delle richieste di apertura delle attività commerciali nell’area a traffico limitato e una cresciuta redditività dell’8% .
A Stoccolma sono stati analizzati i fatturati delle imprese di commercio al dettaglio e all’ingrosso nel triennio 2005-2008 con un confronto con il periodo precedente all’avvio del provvedimento e con le imprese poste fuori dall’area della congestion charge e il risultato mostra un impatto positivo e un migliore andamento delle vendite. Questo nonostante in Svezia durante l’estate del 2007 vi fosse stato un forte calo di vendite nel settore retail. Lo rende noto l’ufficio stampa del Comune di Milano