Ripensare l’uso del territorio in chiave “verde” e migliorare i servizi di mobilità
Intervista esclusiva al Presidente di ACI Enrico Gelpi
3 ottobre 2011– “La mobilità per tutti nella città di domani “ questo il titolo del documento presentato da ACI e Legambiente a Roma nella sede dell’ACI a conclusione della settimana europea dedicata alla mobilità sostenibile; si tratta di 13 proposte di ACI e Legambiente per la mobilità sostenibile di cui parliamo nell’articolo precedente questa intervista. A seguito di questa iniziativa, abbiamo rivolto alcune domande al presidente dell’ACI avv. Enrico Gelpi.
Quando e come è nata l’idea di questa collaborazione con Legambiente?
C’è stato un percorso naturale di avvicinamento. Da tempo, ormai, su molti aspetti critici della mobilità nelle aree urbane non c’era diversità di linguaggio ma condivisione di tesi e di proposte per realizzare davvero la mobilità per tutti. Il documento che abbiamo presentato pochi giorni fa è un primo risultato della collaborazione e siamo certi che sarà preso in seria considerazione sia dal Governo sia dagli Enti Locali.
Oltre l’impegno per questo progetto con Legambiente, prevedete altre iniziative indipendenti o con altre organizzazioni?
La collaborazione con Legambiente è un’ulteriore conferma della peculiare caratteristica istituzionale dell’ACI di aprirsi al confronto e alla collaborazione con le realtà operative più autenticamente interessate al miglioramento della qualità del sistema dei trasporti e della vita dei cittadini. Sul documento abbiamo registrato un’ampia condivisione da parte delle principali organizzazioni sociali e di rappresentanza delle categorie imprenditoriali e commerciali: dall’ANFIA all’UNRAE; dalla Confcommercio alla CGIL; dall’Asstra all’ANCE, all’INU fino all’Isfort, alla Rete Ciclabile e all’Associazione familiari vittime della strada.
Attraverso gli Automobile Club provinciali, l’ACI è il primo interlocutore dei vari livelli istituzionali e di governo del territorio in materia di mobilità sostenibile e di sicurezza stradale.
Fino ad oggi i Comuni hanno agito in maniera differente uno dall’altro: c’è un criterio che suggerite per evitare questo tipo di disorganizzazione?
Insieme con Legambiente proponiamo una cabina di regia nazionale che uniformi e indirizzi gli interventi. Per risultare efficaci, le iniziative dovranno essere integrate e coordinate tra di loro, in considerazione anche della complessa ripartizione di responsabilità tra quanti sono coinvolti a vario titolo nel settore della mobilità.
Segnaletiche inesistenti per ciò che riguarda le informazioni ambientali: secondo Lei cosa si dovrebbe fare per informare di più i cittadini?
L’informazione è la chiave di volta per far sì che le politiche di controllo ed organizzazione della mobilità diventino un impegno condiviso e sentito, segno di un profondo rinnovamento culturale. Abbiamo dedicato un intero capitolo del nostro documento proprio alla formazione e quindi alla informazione. Serve maggiore consapevolezza, ad esempio al momento dell’acquisto quando i consumatori dovrebbero ricevere maggiori informazioni sull’impatto della mobilità e sulle tecnologie in dotazione. Lo stesso vale per l’utilizzo della vettura. L’ACI ha costantemente proposto agli automobilisti momenti formativo-educativi adeguati in tema di rispetto dell’ambiente e li ha ulteriormente sensibilizzati a un uso responsabile ed ecocompatibile dell’auto. Nel tempo hanno risposto a questo scopo, ad esempio, la realizzazione dei corsi di guida sicura e verde presso l’Autodromo di Vallelunga, oltre che la creazione del network di autoscuole ACI Ready2Go.
Il Centro a Vallelunga è all’avanguardia in Europa per impianto tecnologico e per moduli formativi, dotato peraltro di un impianto fotovoltaico in grado di produrre oltre 1,2 milioni di KWh in un anno; impianto che evita l’emissione di 625 tonnellate di CO2 su base annua. Ready2Go arricchisce i programmi di studio per il conseguimento della patente con lezioni dedicate anche ai diversi tipi di carburante e al minore impatto ambientale derivante dalla scelta di alimentazione del motore e dalla riduzione dei consumi.
Il nostro giornale ha adottato l’indicazione del centro urbano con i cerchi di colore verde con l’idea che un giorno alcuni Comuni possano essere identificati per il loro totale impegno all’ambiente. Crede che riusciremo a vedere un giorno Comuni con questo ipotetico segnale verde?
Lavorare in questo senso è nell’interesse di tutti. Nessuno può sottrarsi alla responsabilità di migliorare la vivibilità delle città. Ci sono tante scelte da fare: penso, ad esempio, alle auto elettriche e al gran lavoro che ci attende per superare le evidenti difficoltà che ne frenano la diffusione. Penso anche alla necessità di introdurre nuove norme in merito alla creazione dei futuri insediamenti residenziali e commerciali: mi riferisco alla valutazione di impatto sulla mobilità, che consentirebbe di ripensare l’uso del territorio in chiave “verde” e di migliorare l’accesso ai servizi di mobilità.
Nello Meli