Durban: verso nuovo accordo globale entro il 2015
rinnovato il protocollo di Kyoto
11 dicembre 2011- A Durban dopo lunghi e difficili negoziati si é riuscito ad evitare il fallimento e rinnovare il Protocollo di Kyoto come regime di transizione verso un nuovo accordo globale che dovrà coinvolgere anche le maggiori economie del pianeta superando l’attuale contrapposizione tra paesi industrializzati e in via di sviluppo.
La “Piattaforma di Durban” prevede infatti la sottoscrizione di un nuovo accordo globale entro il 2015 e la sua applicazione a partire dal 2020. Esito questo non scontato visto l’ostruzionismo degli Stati Uniti, sostenuti da Canada Australia e Nuova Zelanda con Russia e Giappone a dar loro manforte. Ma grazie al ruolo determinante dell’Europa – finalmente con il sostegno convinto anche del nostro governo – é stato possibile dare vita ad una Coalizione di Volenterosi tra paesi industrializzati emergenti e in via di sviluppo in grado di spingere India e Cina ad abbandonare il gioco dei veti contrapposti e costringere gli Stati Uniti ad approvare un mandato a sottoscrivere un accordo globale che abbia il Protocollo di Kyoto come architrave.
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Clini : “Partnership Europa-Paesi emergenti nuova sfida per l’emergenza climatica”
il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini con il Ministro cinese Xie Zhenhua
7 dicembre 2011 – La Cina è un partner strategico per uscire da Durban con un risultato positivo. La Cina ha dichiarato la sua disponibilità a proseguire il proprio programma nazionale di contrasto ai cambiamenti climatici, mettendosi a disposizione per ottenere un accordo globale. La Cina, dunque, è la chiave per il cambiamento. La novità che sta emergendo a Durban è che l’Europa potrebbe essere il punto di riferimento per una partnership molto forte non solo con la Cina ma anche con il Brasile, il Messico, l’India, il Sudafrica. Questo potrebbe cambiare la geografia alla quale siamo abituati nei negoziati sui cambiamenti climatici, con importanti players come l’Europa, da un lato, e le grandi economie emergenti dall’altro”.
Lo ha affermato questa mattina a Durban il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini dopo l’incontro bilaterale con il Ministro cinese Xie Zhenhua tenutosi nell’ambito della Cop 17. I due ministri hanno ribadito l’importanza della cooperazione tra i due Paesi sulla protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile, che ha portato tra l’altro, l’anno scorso, all’avvio di uno specifico programma congiunto dedicato al cambiamento climatico. I due ministri hanno deciso di integrarlo e accrescerlo mediante l’apporto del nuovo Centro nazionale di ricerca strategica e di cooperazione internazionale sul cambiamento climatico (NCSC), presentato proprio ieri a Durban.
Smog, città assediate: domani targhe alterne a Roma
30 novembre 2011- PM10 alle stelle a Torino, Milano e Verona .Il capoluogo piemontese supera il limite giornaliero 124 volte ;46 città oltre i 35 giorni di superamenti quotidiani
Lo smog è ormai una malattia cronica per le città italiane. Il 2011 non è ancora finito e sono ben 46 le città che hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. In testa c’è sempre Torino che ha superato ben 124 volte la soglia giornaliera oltre la quale l’inquinamento diventa pericoloso per la salute, insieme ad altre due città del nord, Milano e Verona (entrambe con 107 sforamenti), a conferma del fatto che la Pianura Padana è sempre l’area più critica. E nonostante gli annunci e i Sindaci dell’area Padana convocati alla ricerca di soluzioni, i provvedimenti sono sempre gli stessi: limiti provvisori alla circolazione dei veicoli più inquinanti, ovvero domeniche a piedi e targhe alterne. Quest’ultime tornano a Roma domani (dove le centraline hanno registrato 57 sforamenti del limite) e probabilmente proseguiranno finché l’emergenza smog non sarà rientrata anche se, come sempre, non risolveranno un problema annoso per il quale invece servono provvedimenti coraggiosi che invertano le dinamiche della mobilità urbana.
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Si è aperta a Durban la Conferenza Internazionale sul Clima delle Nazioni Unite
28 novembre 2011 – Si è aperta a Durban, in Sudafrica, davanti a 17.000 delegati appartenenti di 195 Paesi e rappresentanti Organizzazioni ambientaliste ed Associazioni la 17° Conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima. Sul tavolo dei negoziatori appartenenti a 190 Paesi si ripropongono vecchie difficoltà a raggiungere un accordo e un’intesa auspicata da molti, in primis dall’Europa, affinché si possa tracciare la strada del post Kyoto, il trattato adottato nel 1997 e che per ora resta l’unico punto di riferimento
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